martedì 2 novembre 2021

Il regno di Ereškigal

Attualmente ci troviamo in un periodo molto intenso che precipita sempre più verso il buio.

Lo possiamo leggere nelle foglie che cadono dai rami e nelle antiche festività come Sauin: entrambi ci parlano di lasciare andare il vecchio per far posto al nuovo. Lo possiamo vedere tra le stelle e i movimenti dei pianeti, i quali preannunciavano da mesi una forte energia psichica che chiede di essere finalmente riconosciuta. Ancora negli atteggiamenti della collettività, portata ad esprimere contrasti e frustrazione. 

Questo periodo è cambiamento: non lo si può fermare e cercare di opporre resistenza ci porta solo a faticare di più. Momento molto intenso delle nostre vite che ci chiede di scoperchiare i nostri personali Vasi di Pandora

Siamo chiamati a compiere il viaggio dell'eroe nel regno delle ombre, passando sette livelli di profondità e attraversando sette porte sempre più nudi, lasciando cadere le maschere, i ruoli e gli schemi a cui siamo aggrappati. Finché arriviamo al cospetto di Ereškigal dallo sguardo duro e schietto, che ci scaraventa nella nostra verità più intima, costretti a soffrire un po' per la morte di quelle parti di noi che non sono più funzionali a cui tanto siamo affezionati: sperimentiamo il dolore che sublima.

Solo nel momento in cui riconosciamo che quella divinità terribile è una parte di noi, solo quando le mostriamo ascolto e comprensione: quando davvero ci osserviamo nella bruttezza delle ferite e riusciamo comunque a darci Amore senza giudizio, vedremo i nostri doni e nuove prospettive impazienti di esprimersi.

Caro lettore, tu come ti senti? In quale punto di questo mio timido tentativo di analizzare quello che sento, ti riconosci?

A me sembra di essere in piena Odissea, nella quale sono spinta dai mari e dai venti ad affrontare tante avventure ed ostacoli. Forse anche troppi in un periodo così breve, che nella moderna quotidianità è davvero sfidante. Noto in questo periodo una forte componente emotiva, che viene subito opposta alla razionalità in un conflitto interiore tra i si deve e i non si può, o anche solo schemi di autoprotezione perché si teme di soffrire troppo. Ma è tutto talmente inconscio ed automatico, che in un batter d'occhio ci siamo ritrovati nel mezzo del nostro ciclone interiore senza capire quando e come ci siamo finiti. Ieri certamente eravamo così stabili, centrati e tranquilli; tenevamo le nostre emozioni perfettamente sotto controllo. Non invadevano la nostra routine e noi di certo non disturbavamo loro. Ma erano lì, piangenti e doloranti che volevano essere riconosciute; Ereškigal questo lo ha sempre saputo ed ora le ha liberate. 

Dunque, questi ostacoli percepiti fuori di noi, altro non sono che parti del nostro mondo interiore, le quali si specchiano fuori, come un grido al riconoscimento. Su che superfici si riflettono? Semplicemente nelle situazioni vissute e nelle persone incontrate quotidianamente: nei famigliari, negli amici, negli amanti e anche nella solitudine, in una canzone passata alla radio, in un'immagine folgorante. Tutto ciò che richiama a noi quelle emozioni, che tanto ci impegniamo ad ignorare. 

Meritano gratitudine sincera questi specchi, i quali ci permettono di riavvicinarci a quelle parti di noi rinnegate, che solo necessitano ascolto. E siamo chiamati ad incontrarci con esse per conoscere meglio la nostra verità ed evolverci in segno di Amore verso noi stessi, ossia l'Autostima che risiede nel cuore.

 E così infondo al vaso rimase la Speranza, di un giorno migliore, di essere migliore, di essere Amore per sè e di riflesso per gli altri.